Una cosa è certa: a Monte Isola non si scherza con i fiori di carta. Non si scherza sulla raffinatezza delle creazioni ne' sulla quantità sbalorditiva dei fiori realizzati, ne' tanto meno sugli allestimenti curati nei minimi dettagli. La festa di Santa Croce è una cosa seria. Un evento che coinvolge tutti gli abitanti del paese di Carzano, ai quali vanno i nostri ringraziamenti e la nostra ammirazione. Ringraziamenti sinceri per averci accolto nel loro bellissimo borgo al centro del Lago d'Iseo con la gioia e la semplicità con cui si accoglie un ospite nei momenti di festa. Ammirazione per la passione per i fiori di carta e per i valori che rendono vive l’identità di un paese e la sua storia. La Festa di Santa Croce si celebra ogni 5 anni, dal 14 al 20 settembre, ed è un evento tramandato dal 1800, quando il paese fece voto di festeggiare la fine della pestilenza che imperversava nella zona. Abbiamo conosciuto Carzano martedì 15 settembre,con un giorno di ritardo rispetto all'inizio della festa, per via della pioggia che aveva ritardato gli allestimenti. E' sereno, l’aria è frizzante e si respirano ancora i profumi della notte appena trascorsa, mentre il sole inizia a riscaldare le vie strette del paese. Giunti al molo del porticciolo, i preparativi sono in pieno svolgimento. Uomini, donne e bambini si affrettano ad allestire le vie del paese con ogni tipo di fiore, di ogni tipo di colore. I ruoli sono subito chiari: le donne dirigono, le ragazze (seconde al comando) preparano gli allestimenti nei posti più accessibili, agli uomini infine il compito di raggiungere le scenografie più impervie. L’aria settembrina inizia a scaldarsi e le voci si fanno sempre più forti e frequenti: “Permesso… scusate… Questo mettilo più in alto… Non così… Più in là... Ancora... Ancora un po’ … Ecco così va bene”. Più passano le ore e più si vedono carretti spinti a mano e colmi di scatole piene zeppe di fiori di carta sbucare tra i visitatori, che iniziano ad affollare le strette e ripide vie che dal porticciolo conducono alle case. Più passa il tempo e più spuntano rose, bouganvilles, ortensie, girasoli, ciclamini, mughetti, calle o peonie. Si ha l’impressione che pure i vasi di fiori - di loro iniziativa - si affaccino dai davanzali per osservare dai piani più alti tutte quelle persone indaffarate. Roselline rosse, bianche e blu sbocciano sui muretti delle antiche vie e, per l’occasione, anche piante che per loro natura non fioriscono rivelavano inaspettati fiori posizionati con tale sottile e scherzosa maestria, da indurre l’osservatore in inganno, come fossero specie mai viste prima. Allegre creazioni di carta crespa si nascondono, perfettamente mimetizzate tra i colori dei fiori veri e il verde delle foglie, creando una sottile complicità tra l’osservatore e l'artista che, mescolato tra le persone che affollano le vie, fa intuire celati sorrisi.